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I CMS più usati alla fine del 2016, dov'è Contao?

Dicembre 2016, i siti web dotati di CMS sono la metà di quelli esistenti. Il 60% dei siti con CMS è stato realizzato con Wordpress. Al secondo e terzo posto appaiono Joomla e Drupal, con percentuali molto inferiori (7% e 5% circa). A seguire i CMS si spartiscono quote al di sotto dell'1%, Contao ha una quota del 0.2%. (Fonte: https://w3techs.com/technologies/overview/content_management/all)

Nella statistica prodotta da w3techs sono compresi CMS molto diversi tra loro, Wordpress è una applicazione per blog, elaborata per fare cose diverse. Poi, nel gruppo troviamo alcuni e-commerce (Magento, Prestashop), forum (vBullettin), servizi online (Wix, Weebly), e alcune stranezze (Adobe Dreamweaver?).

Il primato di Wordpress, quando la voce del popolo comanda

Wordpress è usato per pubblicare ogni tipo di sito: dal blog personale al portale di notizie, dalla presentazione aziendale all'e-commerce, dal sito di annunci alla prenotazione alberghiera. Online troviamo numerosi temi e plugin, gratis o a basso costo, installabili con un click da chiunque. Queste risorse ci consentono di avviare un sito in poche ore, senza sforzo, addirittura senza alcuna competenza tecnica (può farcela anche chi non sa HTML/CSS/Javascript/PHP/MySql).
Tutte le risorse di Wordpress ci vengono distribuite impacchettate, con belle spiegazioni, screenshots, documentazione, talvolta video tutorial, e "la roba" è visibile già funzionante, con demo da provare subito. La versatilità è il pregio maggiore di Wordpress, chi lo sceglie si sente sicuro di trovare online tutto ciò che serve per il proprio progetto, e probabilmente è vero, gli altri CMS non possono competere perché nessuno può vantare una community altrettanto vasta e con lo stesso proliferare di codice pronto.

La sensazione di avere le spalle coperte spinge moltissimi neofiti ad avvicinarsi a WP, sviluppatori junior, ma anche persone che non lo sono e mai lo saranno. Il fenomeno del "toccare con mano" è irresistibile e vince su ogni altra soluzione meno immediata.
Quest'anno ho lavorato anche su Wordpress e queste sono le mie impressioni: quando il tema è buono si hanno a disposizione strumenti apprezzabili, ho scoperto plugin che sanno fare la differenza, e accompagnano quasi ogni sito (come Visual Composer), tuttavia mi irrita la quantità di bloatware che si trova nei temi pronti (CSS in override multipli, HTML sporco, javascript inutili che appesantiscono, sono evitabili o nel proprio sito non sono usati).
Anche a livello gestionale viene meno la celebre "semplicità d'uso", perché il back end viene riempito di plugin e il lavoro diventa dispersivo. Poi, al di la della apparente potenza di un tema, ci si accorge che in realtà c'è molta rigidità: conviene sempre assecondare le logiche e impostazioni del tema, e non tentare di modificarlo pesantemente, perché questa potrebbe essere una operazione complicata, e la deve fare qualcuno di esperto.
Wordpress è molto dipendente da ciò che si installa e questo fa emergere problemi di uniformità nella gestione, sicurezza, scalabilità, espandibilità sul lungo termine. Proveniendo da un sistema in cui ho molto più controllo (Contao), io non riescono ancora a convincermi, Wordpress lo trovo scomodo.

Il declino di Joomla

Joomla è secondo perché ha ancora una community grande e ben distribuita a livello mondiale, Joomla è stato il primo CMS open source ad affascinare l'utente casual, questo perché aveva un buon rapporto tra funzionalità out of the box, estensioni, facilità d’uso. Joomla ha avuto fortuna una decina di anni fa, perché si distingueva da altri CMS difficili da avviare e gestire. Inoltre si era messo in diretta competizione con i CMS professionali, che lasciavano molto a desiderare sebbene fossero a pagamento. Joomla diventò la soluzione a basso costo per realizzare siti generici di buon livello, si era orientato alla semplificazione (che significa anche limitazione), quindi molte lacune venivano coperte con estensioni di terze parti, talvolta problematiche.
Il mercato di temi ed estensioni per Joomla non è sparito, ma ovviamente si è ridimensionato. In passato ho usato Joomla, ma alcune limitazioni mi stavano strette (soprattutto l'ACL), dovevo fare i siti dei comuni quindi mi serviva un buon controllo sui gruppi e permessi, ogni ufficio doveva avere accessi ben definiti. L'ho abbandonato per scegliere Typolight, che poi diventò Contao.

L'enigmatico Drupal

Drupal, è anch’esso un CMS storico, però è più orientato al workflow dei contenuti, cioè viene usato quando i contenuti sono tanti e prodotti da molte persone. E’ un sistema molto complicato, infatti lo considerano un framework più che un CMS, te lo devi preparare in ogni aspetto perché mancano le cose più basilari che si trovano nei tipici CMS. In pratica si devono installare decine di moduli sul core molto piccolo (l'approccio che a me non piace molto). Poi, la flessibilità è eccessiva, ogni modulo ha molti parametri da configurare, ma non è sempre positivo avere centinaia di opzioni da configurare per fare ogni piccola cosa, la libertà quando è troppa è un ostacolo e non permette di lavorare in modo agevole. L'interfaccia del back end è arretrata di 15 anni, è tutto molto spartano, anche questa è una carenza che non lo rende molto appetibile per un uso normale.
Drupal è per utilizzatori molto tecnici, probabilmente sistemisti e programmatori, amanti del fine tuning e della tipica filosofia libera di Linux.
Per sviluppare qualcosa di accettabile bisogna lavorare molto, prima per costruire il CMS stesso, poi per iniziare a costruire e gestire il sito, io credo che questo non soddisfi le esigenze normali, non tutti hanno del tempo da perdere con minuziosi dettagli e test (è lo stesso problema che ha Linux).
La community di Drupal si merita ancora una critica, non fa molto per avvicinare i neofiti, anzi, sembra allontanarli, ho letto qualche post in cui si discuteva proprio della difficoltà di lavorare con Drupal, ci ho trovato le tipiche reazioni dei nerd irritati, devi studiare e non lamentarti, e non fare critiche su quanto ti è stato dato gratis
. Questo atteggiamento non è sempre giustificabile.


L'incompreso Contao

Contao è un CMS con un approccio enterprise, infatti fino al 2007 si chiamava Typolight, nome con chiaro riferimento a Typo3. I due CMS condividono molti aspetti che li rendono preferibili nei siti aziendali medi e grandi. Preferisco Contao per fare siti anche piccoli, perché ha delle semplificazioni notevoli che lo rendono apprezzabile, veloce da lavorare e usare.
Certamente serve un vero web designer che sviluppi su Contao, perché bisogna montare il tema a pezzi, integrando tutte le parti HTML, CSS, Javascript che servono. Spesso serve anche qualche ritocco PHP nei template, quindi non può metterci mano un utente privo di conoscenze tecniche, non esiste il discorso "Tema con un click". I moduli invece si installano e aggiornano dal repository con un click, e sono ben controllati per versione e compatibilità, è raro che un modulo installato non funzioni, situazione totalmente diversa dall'oceano di plugin di Wordpress.
All'inizio si è un po' spiazzati dopo avere installato Contao, perché il tema bisogna crearlo, e se non lavori, la tua home resta bianca. Contao è un software adatto a sviluppatori intermedi che preferiscono uno strumento affidabile, in grado di affrontare vari scenari. Puoi montare il tuo sito a partire da grafiche PSD o da temi HTML, puoi includere qualsiasi plugin JQuery che trovi, senza installare moduli di terze parti. E' questa libertà che va apprezzata nel CMS.

Il fatto di curarsi il tema da soli ha un altro effetto: l'output è totalmente sotto controllo grazie alla frammentazione dei template per ogni elemento di contenuto o modulo che si usa, quindi ne guadagna la qualità del codice sorgente (e il SEO). Se non facciamo template custom Contao va in fall back su quelli del core (quindi il sistema regge sempre).

L'Access Control List è molto buona, permette di dividere nettamente tutte le parti di configurazione (impostazioni generali, temi, generatore form, gestione estensioni, gestione utenti ecc...) da quelle di contenuto (Articoli, News, Files). Inoltre possiamo limitare l'accesso degli utenti solo ad alcuni rami della struttura del sito, e alcune cartelle del file manager. Di solito io imposto un gruppo utenti con i privilegi solo nelle aree di loro competenza.
Questo aspetto non viene considerato quando c'è un solo amministratore che si occupa del sito, però diventa questione sensibile se al back end accedono vari utenti, ognuno con competenze diverse, e nessuno deve manomettere le cose degli altri, le pagine generali, e le impostazioni del sito.

Contao ha una struttura gerarchica delle pagine, questo permette siti articolati, aree con layout e restrizioni differenti, addirittura con temi differenti. Il CMS è nativamente multi lingua quindi basta aggiungere una seconda struttura del sito (anche duplicandola dalla prima) per avere una versione in lingua. Infine le strutture possono essere multi dominio. Con lo stesso Contao, quindi stesso database, gruppi e ruoli degli utenti, si possono fare più siti (nello stesso server).

Credo che il problema maggiore di Contao sia la nazionalità (vedi seconda immagine sotto), è un progetto tedesco, usato al 90% da tedeschi, la comunità internazionale esiste ma è debole, il team di sviluppo lavora in lingua madre, ascolta i suggerimenti esterni ma li valuta ponderando sempre molto bene le richieste, infine i rilasci di Contao sono programmati con molto anticipo, seguendo rigide regole di compatibilità (l'attuale versione 3.5 è in fase Long Term Support, cioè supportata fino a luglio 2018). Questo è un fattore positivo che ha inciso sulla sicurezza e robustezza della piattaforma. La documentazione è buona, ma è in inglese, tedesco e francese. Il sito della community italiana è contaocms.it

Dal 2011 al 2016 Contao ha acquisito migrazioni da Wordpress, Typo3, Joomla (vedi terza immagine sotto). Curioso l'incremento ai danni di Wordpress in quest'ultimo anno. Probabilmente i tedeschi che hanno iniziato con Wordpress, sentendosi insoddisfatti, hanno provato Contao. Nello stesso periodo Contao ha perso clienti in favore di Jimdo, e in minor parte verso Typo3. Questo dato è ancora curioso, Jimdo è sempre un progetto tedesco, e funziona come servizio web. Probabilmente i clienti che hanno provato Contao, ma volevano qualcosa di più semplice, hanno deciso di mollare tutto per affidarsi ad una soluzione più facile, se possibile, anche più di Wordpress. La quota di migrazioni verso Typo3 mi fa pensare a cienti che dopo Contao, hanno deciso di evolvere verso una piattaforma simile ma ancora più strutturata per l'enterprise. (Fonte: https://trends.builtwith.com/cms/Contao/Market-Share)


Sabato 24 Dicembre 2016
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